Trauma e riflessione

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 Questo luogo, dalla fine della seconda guerra mondiale e dal momento dell’apertura del museo, è stato già visitato da 30 milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Sarebbe difficile trovarne uno che non vi abbia subito un profondo trauma. Si tratta, infatti, del Luogo della Memoria e Museo di Auschwitz-Birkenau, testimonianza di un genocidio mai visto prima nella storia dell’umanità.
Per compiere quel crimine i nazisti scelsero una piccola cittadina industriale, Oświęcim, a circa 30 km da Cracovia andando verso la Slesia, che all’epoca della seconda guerra si era ritrovata nel III Reich. Alla periferia di Oświęcim, dai nazisti chiamata Auschwitz, venne realizzato un campo prima di concentramento, poi di sterminio. I primi ad entrare nel campo furono i prigionieri politici qui portati il 14 giugno 1940 da Tarnovia. Più tardi, man mano che si ampliava il campo, furono portati prigionieri di guerra russi, Zingari e rappresentanti di diverse altre nazioni. Infine, dal 1942 in poi i nazisti avviarono il loro disegno: lo sterminio del popolo ebraico. Donne, uomini e bambini direttamente dai treni venivano condotti nelle camere a gas, quindi i loro corpi portati nei forni crematori. Il campo divenne una fabbrica della morte. Mancano le parole per descrivere le atrocità dei nazisti. I prigionieri, in continua lotta per la sopravvivenza, compirono nel lager atti davvero eroici.
Oggi, le drammatiche testimonianze sia delle atrocità sia della lotta eroica per la dignità dell’uomo sono esposte al pubblico nel Museo Statale Auschwitz-Birkenau aperto nel 1947 sul terreno dell’ex-campo di sterminio.








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